Gli operatori sanitari possono essere chiamati a rispondere per colpa in caso di evento avverso con danno al paziente, anche se non ne sono stati parte attiva ma solo presenti o menzionati in cartella clinica. La polizza Tutela Legale copre dal rischio di sostenere eventuali spese per avvocati e consulenti
La legge 24/2017 (conosciuta anche come “legge Gelli”) prevede che le strutture sanitarie e sociosanitarie comunichino all’esercente la professione sanitaria l’instaurazione di un giudizio promosso nei suoi confronti da parte del paziente danneggiato.[1] Lo scopo è quello di favorire la partecipazione del sanitario a quei procedimenti che potrebbero, in caso di dolo o colpa grave dar corso, nei suoi confronti, ad un’azione di recupero dell’importo versato al paziente o ai suoi familiari a titolo di risarcimento danni (la cosiddetta “rivalsa”).[2] [3] È proprio per salvaguardare gli operatori sanitari da questo rischio che la legge Gelli ha previsto l’obbligo di assicurazione cosiddetta “colpa grave”.[4] Continua a leggere Medici e infermieri: serve la polizza tutela legale?