Il sovraffollamento ospedaliero influisce sulla sicurezza dei pazienti e sulla qualità delle cure. Vediamo perchè
La riduzione dei posti letto in ospedale, operata a partire dal 2012,[1] [2] ha comportato una sempre maggiore difficoltà a ricoverare i pazienti. La riorganizzazione dei posti letto ospedalieri aveva l’obiettivo di ricondurre ai servizi ambulatoriali, day-hospital e del territorio le prestazioni di minore gravità, lasciando le situazioni patologiche più acute alle strutture ospedaliere. Molte Regioni hanno ridotto i posti letto senza però porre prima le basi per il potenziamento dell’assistenza territoriale, presupposto necessario per l’applicazione della legge (es. Case della Salute). L’adozione di un’adeguata e funzionale assistenza sul territorio è ormai inderogabile per via del progressivo invecchiamento della popolazione: l’ultima indagine di “Italia Longeva” ha affermato che nei prossimi dieci anni otto milioni di anziani avranno almeno una malattia cronica grave. Cosi molti pazienti sono costretti a rivolgersi all’ospedale con tutto ciò che ne consegue in termine di sovraffollamento.[3] Continua a leggere Il sovraffollamento ospedaliero come causa di rischio sanitario