Tutte i reparti, per garantire una buona assistenza, debbono operare secondo criteri di efficienza, qualità e sicurezza delle cure. Tali principi sono messi in discussione quando i pazienti sono costretti ad aspettare molte ore per ricevere assistenza come succede oggi nei nostri Pronto Soccorso
Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento esponenziale degli accessi in Pronto Soccorso (PS), determinando così il fenomeno del sovraffollamento. Le cause dell’aumentato afflusso di pazienti sono molte. Tra i fattori in “ingresso” l’incidenza maggiore è da ascriversi al progressivo invecchiamento della popolazione e quindi al maggior numero di pazienti affetti da patologie croniche che si rivolge al sistema dell’emergenza. Tra i fattori di “permanenza” quello che incide maggiormente sul progressivo aumento dei tempi di stazionamento in PS è la necessità di attivare consulenze specialistiche ed accertamenti diagnostici strumentali, in particolare quelli di livello più avanzato (es. TAC). Tra i fattori in “uscita” il fattore che pesa maggiormente è la difficoltà a ricoverare tempestivamente i pazienti, per carenza di posti letto disponibili.
Il fenomeno del sovraffollamento in PS si verifica tecnicamente quando il numero di pazienti in attesa di essere visitati, quelli in corso di valutazione o di trattamento e quelli in attesa di collocamento appropriato, eccede la disponibilità di letti e/o le capacità operative del personale in servizio, limitando seriamente la qualità delle cure erogate.[1]
Il sovraffollamento ha conseguenze negative non solo sui pazienti ma anche sugli operatori sanitari e, di riflesso, sul sistema di emergenza 118. Vediamo di seguito i vari ambiti, trattati singolarmente.
Conseguenze sui pazienti
Il sovraffollamento in Pronto Soccorso aggrava il tasso di errori medici. Anche se un errore medico non implica necessariamente il verificarsi di un danno al paziente, aumenta potenzialmente il rischio che ciò accada. Uno studio ha valutato che per ogni ora trascorsa in PS, le probabilità di subire un evento avverso in ospedale aumentavano del 3%.[2]
Una importante ricerca,[3] che ha valutato tutti gli articoli pubblicati sull’argomento tra il 2003 e 2013, ha dimostrato come il sovraffollamento in PS abbia importanti conseguenze sulla salute dei pazienti quali ritardi nelle cure, incremento degli errori medici ed esiti clinici avversi.
Il sovraffollamento è stato associato ad un maggior numero di errori in terapia farmacologica come errori nel dosaggio dei farmaci, frequenza delle somministrazioni, durata della terapia, presenza di controindicazioni.[4]
Si è dimostrata statisticamente la correlazione tra il numero di pazienti nella sala d’attesa ed esiti avversi cardiovascolari in pazienti con sindrome coronarica acuta.[5]
Il sovraffollamento in Pronto Soccorso è stato associato ad una maggiore incidenza di complicanze gravi come shock, necessità di intubazione e morte entro 24 ore per i pazienti ricoverati in PS.[6]
Il sovraffollamento in Pronto Soccorso è stato collegato ad un aumento della mortalità nei pazienti a 10 giorni dal ricovero.[7] Otto studi hanno associato l’affollamento in PS ad un aumento della mortalità.[8]
Una ricerca, condotta su un campione di 13.758 pazienti statunitensi, ha stabilito come vi fosse una relazione diretta tra sovraffollamento e ritardi nella somministrazione di analgesici in pazienti con dolore severo.[9]
Uno studio ha valutato come l’allocazione dei pazienti in sedi non idonee (es. corridoi), come spesso accade nei PS, aumenti il rischio di infezioni correlate all’assistenza.[10]
Si è dimostrato che un eccessivo carico di lavoro per il personale sanitario, che deve occuparsi anche di 30-40-50 malati che stazionano nell’area di emergenza, comporta un aumento del rischio clinico per il paziente.[11]
Conseguenze per gli operatori sanitari
L’incremento del carico di lavoro dovuto al sovraffollamento genera, di fatto, le stesse condizioni che si verificano in una situazione di carenza di personale, con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza. Ad esempio alcune ricerche americane ed inglesi[12] hanno identificato una stretta correlazione tra scarsità di personale e frequenza di infortuni nel personale sanitario.
Altra conseguenza del sovraffollamento in PS è il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei sanitari, che provengono in massima parte da cittadini esasperati per le lunghe attese cui devono sottostare in virtù dell’eccessivo numero di pazienti in attesa di visita.
Dette condizioni sono causa di stress psico-fisico per medici e infermieri. Alcuni studi dimostrano come periodi prolungati di stress possono influire in modo rilevante sullo stato di salute di un individuo.[13] [14] Lo stress incide negativamente anche sulla produttività degli operatori sanitari.[15]
Conseguenze per il sistema di emergenza 118
Il fenomeno del sovraffollamento ospedaliero può avere ripercussioni anche sul sistema dell’emergenza territoriale, in particolare sulla disponibilità dei mezzi di soccorso. Come detto la difficoltà a ricoverare i pazienti nei reparti di destinazione per mancanza di posti letto determina il conseguente prolungato stazionamento degli utenti in PS.[16] Quando le barelle sono tutte occupate, l’equipaggio del 118 che accede al PS per affidare al personale in servizio il paziente, può vedersi “sequestrare” la barella dell’ambulanza dove il malato rimane allocato e sulla quale inizia il proprio iter di PS. Ciò causa il blocco del mezzo e quindi ne impedisce l’utilizzo per nuovi interventi di soccorso.
In un altro articolo abbiamo parlato più in generale del sovraffollamento ospedaliero come causa di rischio clinico (qui).
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BIBLIOGRAFIA
[1] American College of Emergency Physicians, 2002
[2] Ackroyd-Stolarz S, Read GJ, Mackinnon NJ, Kovacs G (2011) The association between a prolonged stay in the emergency department and adverse events in older patients admitted to hospital: a retrospective cohort study. BMJ Qual Saf 20: 564-569.
[3] Filippatos G, Karasi E. “The effect of emergency department crowding on patient outcomes”. Health Sci J. 2015; 9: 1–6
[4] Kulstad EB, Sikka R, Sweis RT, Kelley KM, Rzechula KH (2010) ED overcrowding is associated with an increased frequency of medication errors. Am J Emerg Med 28: 304-309.
[5] Pines JM, Pollack CV Jr, Diercks DB, Chang AM, Shofer FS (2009) The association between emergency department crowding and adverse cardiovascular outcomes in patients with chest pain. Acad Emerg Med 16: 617-625.
[6] Jian-Cang Zhou et al. “High hospital occupancy is associated with increased risk for patients boarding in the emergency department”. Am J Med. 2012 Apr;125(4):416.e1-7
[7] Richardson DB (2006) Increase in patient mortality at 10 days associated with emergency department overcrowding. Med J Aust 184: 213-216.
[8]https://www.nursingcenter.com/journalarticle?Article_ID=1125043&Journal_ID=646631&Issue_ID=1124821
[9] Pines JM, Hollander JE (2008) “Emergency department crowding is associated with poor care for patients with severe pain”. Ann Emerg Med 51: 1-5
[10] Barrett et al. A Bed Management Strategy For Overcrowding In the Emergency Department”. Nursing Economic$, 2012
[11] Ministero della Salute. Risk Management in Sanità. Il problema degli errori. Commissione Tecnica Rischio Clinico. 2004, Allegato 5
[12] Clerke et al, 2002; Alamgir et al, 2007. Citati in “Carichi di lavoro e sicurezza degli operatori sanitari”. Collana Salute e Sicurezza. INAIL. Milano, 2017, pag. 10
[13] Smyth A., O’Donnell M., Lamelas P. ”Physical Activity and Anger or Emotional Upset as Triggers of Acute Myocardial Infarction”. Circulation. 2016;134:1059-1067
[14] Heidt T., Sager H. et al. “Chronic variable stress activates hematopoietic stem cells”. Nature Medicine volume 20, pages 754–758 (2014)
[15] Ministero della Salute. Manuale di formazione per il governo clinico: la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Roma, 2012, pag. 83
[16] Rastelli G., Cavazza M., Gianfranco C. (2010). Sovraffollamento in Pronto Soccorso, Analisi del fenomeno e proposte di gestione. Emergency Care Journal – organizzazione, clinica, ricerca.