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Passare la notte in PS aumenta del 40% il rischio di morte nei pazienti anziani

Secondo un recente studio passare la notte in Pronto Soccorso aumenta del 40% il rischio di morte nei pazienti anziani 

 

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento esponenziale degli accessi in Pronto Soccorso (PS), determinando cosi il fenomeno del sovraffollamento. Tra i principali motivi pesa la difficoltà di ricoverare tempestivamente i pazienti nei reparti di destinazione per mancanza di posti letto.

I pazienti più anziani rappresentano attualmente circa un quarto della popolazione in entrata nei dipartimenti di emergenza e questa percentuale è in costante crescita, considerando l’invecchiamento progressivo della popolazione che colpisce tutti i paesi del mondo.

Secondo un recente studio,[1] pubblicato sulla prestigiosa rivista “Jama Internal Medicine”, gli anziani che pernottano in PS a causa della carenza di letti ospedalieri hanno maggiori probabilità di morte o di andare incontro a nuove patologie durante la degenza.

L’analisi ha incluso 1.598 pazienti di età pari o superiore a 75 anni che si sono recate al PS e sono rimaste lì durante la notte in attesa del ricovero in ospedale. L’età media delle persone coinvolte nello studio era di 86 anni. I pazienti sono stati seguiti fino alla dimissione dall’ospedale o fino a 30 giorni.

L’obiettivo dello studio era di valutare le differenze nella mortalità e morbilità intraospedaliera tra i pazienti più anziani che hanno trascorso la prima notte di ricovero in PS rispetto a quelli che l’hanno trascorsa in reparto. I ricercatori hanno confrontato quindi i risultati dei due gruppi: quelli che sono rimasti al PS da mezzanotte alle 8 del mattino e quelli che sono stati ricoverati in ospedale prima di mezzanotte. Il tasso di mortalità tra le persone che hanno pernottato al PS è stato del 15,7%, rispetto all’11,1% delle persone che hanno ottenuto il ricovero prima di mezzanotte. L’analisi ha mostrato pertanto che le persone che hanno trascorso la notte al PS sono morte durante la degenza ospedaliera a un tasso del 40% maggiore rispetto a quello delle persone che sono state ricoverate in reparto prima di mezzanotte.

L’aumento del tasso di mortalità durante la degenza ospedaliera dopo aver passato la notte al PS è stato particolarmente più elevato tra le persone con autonomia limitata, che avevano bisogno di assistenza nelle attività della vita quotidiana, con un rischio doppio di morte intraospedaliera (81%).

Tali conclusioni sono ancor più allarmanti se si considera che in questo studio il 44% dei pazienti ricoverati ha trascorso la notte in PS in attesa di un letto di degenza in un reparto.

Lo studio ha esaminato anche l’impatto sugli eventi avversi. Le persone che hanno trascorso la notte al PS hanno avuto un aumento del 24% di altri problemi di salute durante la degenza ospedaliera, rispetto alle persone ricoverate prima di mezzanotte. Questi includevano: cadute, infezioni ospedaliere, emorragia, infarto miocardico, ictus, trombosi, embolia polmonare, ulcere da pressione. Di questi il rischio più elevato ha riguardato le infezioni nosocomiali e le cadute.

 

Conclusioni

La durata della degenza in PS è un indicatore di qualità delle prestazioni in sanità, infatti maggiori sono i tempi di permanenza in PS peggiore è valutata l’accessibilità della struttura.[2]

Questo studio ha fornito la prova che esiste un’associazione significativa tra l’attesa notturna in PS e aumento della mortalità intraospedaliera tra i pazienti più anziani, con un rischio del 40 per cento in più di probabilità di morire entro un mese, rispetto a quelli che sono stati accolti tempestivamente in reparto. Il rischio di morte nei pazienti anziani raddoppia in quelli con un livello di autonomia limitato.

 

 

In un altro articolo abbiamo parlato dei rischi del sovraffollamento in Pronto Soccorso (qui). 

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RIFERIMENTI

[1] Roussel M, Teissandier D, Yordanov Y, et al. “Overnight Stay in the Emergency Department and Mortality in Older Patients”. JAMA Intern Med. Published online November 06, 2023 (link)   

[2] AGENAS. “Valutazione della performance delle aziende sanitarie pubbliche”. Rivista Monitor Anno IV n. 49/2024. Pag. 20

Foto di David Mark da Pixabay

 

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