Il nudging è un sistema per spingere le persone ad adottare comportamenti virtuosi, anche nel campo della salute. Vediamo come funziona
Lo scorso anno il premio Nobel per l’economia è stato assegnato allo studioso Richard Thaler, famoso anche per essere il teorico del “nudging”. Ma che cos’è il nudging? Il termine inglese nudging viene tradotto in italiano con la locuzione “spinta gentile”. Esso indica un’azione volta ad incentivare (o disincentivare) comportamenti individuali ritenuti benefici (o nocivi) per il soggetto stesso che li compie. In pratica si tratta di una teoria secondo la quale le persone vanno guidate nella scelta di ciò che è meglio per loro, pur essendo lasciate libere di comportarsi diversamente.[1] Un esempio classico è il seguente: in molti paesi l’aumento del prezzo delle sigarette non ha ridotto il consumo di quest’ultime tra i fumatori, migliori risultati sono stati invece ottenuti inserendo sui pacchetti immagini sgradevoli delle conseguenze che il fumo può provocare.
Facendo un altro esempio, la scala della metro all’Odenplan di Stoccolma (foto sopra) simula una tastiera di pianoforte che emette suoni quando si inizia a salire la scala, in questo modo molte più persone scelgono di usarla, tralasciando di utilizzare la scala mobile e facendo cosi attività fisica, ottimo rimedio per fare moto e combattere l’obesità.
Il nudging in sanità
Il nudging ha guadagnato grande favore anche in campo della salute, soprattutto per quanto riguarda il controllo e la prevenzione dei fattori di rischio legati ai comportamenti individuali. Facciamo alcuni esempi.
Lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici potrebbe causare la morte di milioni di persone nei prossimi decenni. In uno studio condotto in Inghilterra, un campione di medici di base fu informato con una lettera che la maggioranza dei medici della zona prescriveva meno antibiotici rispetto a loro; la lettera indicava, altresì, tre pratiche alternative alla prescrizione. In sei mesi, i destinatari di quelle lettere hanno ridotto le prescrizioni di antibiotici del 3.3%, rispetto agli altri medici.[2]
Un altro esempio. Un campione di donne australiane, nella fascia di età soggetta a screening del tumore al seno è stato suddiviso in due categorie, a ciascuna delle quali è stata indirizzata una diversa lettera. Entrambe le lettere recavano informazioni sui rischi del tumore e sull’importanza di effettuare test periodici. La seconda lettera recava, in più, solo un invito ad annotare il luogo, l’orario e la data dell’appuntamento fissato per l’esame. La seconda lettera ha avuto l’effetto di aumentare di circa due punti percentuali il numero di appuntamenti fissati per l’esame.[3]
Il nudging come strumento di prevenzione del rischio sanitario
Le tecniche di nudging possono trovare applicazione anche in un’ottica di prevenzione dei rischi e di sicurezza delle cure. Uno studio[4] ha usato tecniche di nudging per diminuire gli errori di prescrizione nelle cartelle ospedaliere del servizio sanitario inglese. Lo studio ha permesso di osservare che, utilizzando cartelle riformulate secondo tecniche di nudging, veniva ridotto in maniera significativa il numero degli errori di prescrizione, quali errori di dosaggio o altri dettagli relativi alla prescrizione.
Siamo anche su Facebook (qui). Puoi condividere il presente articolo attraverso i pulsanti che trovi in basso.
BIBLIOGRAFIA
[1] Richard Thaler, Cass Sunstein “Nudge, La spinta gentile”, Feltrinelli, Milano 2009
[2] Behavioral Insights Team Update report 2015-16, p.13
[3] Ibidem, p.78
[4] King D, Jabbar A, Charani E, Bicknell C, Wu Z, Miller G, et al. Redesigning the “choice architecture” of hospital prescription charts: a mixed methods study incorporating in situ simulation testing. BMJ Open. 2014 Dec 1;4(12):e005473