Al contrario di quello che si potrebbe pensare informare i pazienti di un errore sanitario previene il rischio di un’azione legale nei propri confronti. Vediamo perchè
Gli errori nelle cure mediche sono purtroppo comuni ed hanno importanti conseguenze per i pazienti ma anche per gli operatori sanitari. Ma si devono rivelare ai pazienti gli errori commessi nelle cure? La risposta è affermativa. I vantaggi che si possono ottenere dalla comunicazione degli errori non sono solo di ordine etico e morale, perché è doveroso informare i pazienti, ma anche giuridico ed economico. Infatti, al contrario di quello che si potrebbe pensare, informare i pazienti di un errore sanitario previene il rischio di denunce e di richieste di risarcimento danni. Purtroppo solo una minoranza di pazienti riferisce di essere stata informata di errori che li hanno riguardati durante il percorso di cura.[1] Numerosi studi,[2] [3] condotti in diversi paesi, hanno evidenziato come tra i motivi che più frequentemente vengono dichiarati dai pazienti o dai loro familiari per giustificare l’avvio di un’azione legale nei confronti della struttura o del professionista sanitario vi sia il desiderio di ottenere una spiegazione esauriente su quanto è loro accaduto. I pazienti infatti avrebbero preferito che fosse stato loro dichiarato esplicitamente che era stato commesso un errore.[4] [5] Da ciò consegue quanto sia importante fornire informazioni ai pazienti che, a torto o a ragione, si ritengono vittime di un danno ingiusto e chiedono all’ospedale una spiegazione. Questo atteggiamento soddisfa il paziente e riduce sensibilmente il desiderio di rivalsa laddove la mancanza di ascolto da parte della struttura sanitaria può tradursi facilmente in un’azione legale.[6] In tale ottica la formazione riveste un ruolo determinante: uno studio, condotto per tre anni negli USA, ha dimostrato come una formazione specifica del personale medico ed infermieristico aumenti sensibilmente la propensione degli stessi alla comunicazione dell’errore.[7]
Queste evidenze sottolineano quanto sia importante informare i pazienti o i loro familiari per prevenire l’avvio di azioni legali in caso di errore sanitario. Lo stesso Ministero della Salute raccomanda che in caso di evento avverso si forniscano al paziente tutte le informazioni possibili. A tal fine ha reso disponibili apposite “Linee guida per gestire e comunicare gli eventi avversi in sanità” (clicca qui per scaricare il documento).[8]
In un altro articolo abbiamo parlato dell’importanza della cultura della sicurezza nelle organizzazioni sanitarie (qui).
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BIBLIOGRAFIA
[1] Blendon, R. J., DesRoches C. M., Brodie P. H. M. et al. “Views of practicing physicians and the public on medical errors”. New England Journal of Medicine, 2002
[2] Vincent C., Phillips A., Young M. “Why do people sue doctors? A study of patients and relatives taking legal action”. Lancet, 1994
[3] Hickson G.B., Clayton E.W., Githens P.E. et al. “Factors that prompted families to file medical malpractice claims following perinatal injuries”. JAMA, 1992
[4] Gallagher T.H., Waterman A., Ebers A. et al. “Patients’ and physicians’ attitudes towards the disclosure of medical errors”. Journal of American Medical Association, 2003
[5] Hobgood C., Peck C.R., Gilbert B. et al. “Medical errors-what and when: what do patients want to know?”. Academic Emergency Medicine, 2002
[6] Ministero della Salute. “Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico: manuale per la formazione degli operatori sanitari”. Roma, 2006, pag. 62
[7] Etchegaray J.M., Gallagher T.H., Bell S.K. et al. “Error Disclosure Training and Organizational Culture”. Agency for Healthcare Research and Quality, 2017
[8] Ministero della Salute. “Linee guida per gestire e comunicare gli eventi avversi in sanità”. 2011
Foto di Adam Radosavljevic da Pixabay