In ospedale anche gli ambienti, il design e la progettazione contribuiscono alla prevenzione degli errori e alla sicurezza delle cure, vediamo come
Tutte le strutture sanitarie che concorrono a garantire gli obiettivi assistenziali debbono operare secondo il principio della efficacia, qualità e sicurezza delle cure, dell’efficienza, della centralità del paziente e dell’umanizzazione delle cure, nel rispetto della dignità umana.[1]
Anche il processo di progettazione degli ospedali deve essere cambiato radicalmente per affrontare i problemi di sicurezza dei pazienti. Il miglioramento della progettazione delle strutture ospedaliere non solo aumenta direttamente la sicurezza dei pazienti, ma promuove anche indirettamente una cultura organizzativa orientata alla sicurezza.
Secondo James Reason, uno dei più importanti studiosi in materia di sicurezza sul lavoro, “non possiamo cambiare l’essere umano che per sua natura è fallibile, ma possiamo cambiare le condizioni di lavoro nel tentativo di prevenire e intercettare gli errori prima che causino un evento avverso”.
La probabilità di commettere errori diminuisce quando l’ambiente è orientato, fin dalla progettazione, alla prevenzione degli errori.[2] L’ambiente fisico nel quale gli operatori sanitari si trovano a operare ha un rilevante impatto sui risultati, sia in termini di salute sia di sicurezza. Dall’analisi di oltre 400 studi pubblicati è emerso come esista un legame tra qualità delle cure, salute dei pazienti e il modo nel quale gli ospedali sono stati progettati. È possibile migliorare il progetto di un ospedale inserendo elementi efficaci sia direttamente, come caratteristiche fisiche dell’ambiente in grado di ridurre potenziali rischi per pazienti e personale, sia indirettamente, disegnando spazi e luoghi in grado di facilitare l’adozione di pratiche sicure.
Per citare alcuni esempi, al Methodist Hospital di Indianapolis le cadute dei pazienti sono state ridotte del 75% con un miglior uso dello staff d’assistenza in seguito a una nuova e più settoriale distribuzione dei punti di lavoro delle infermiere in prossimità delle camere dei pazienti. Al Bronson Methodist Hospital di Kalamazoo (Michigan), l’introduzione di camere singole e la collocazione di lavabi per il lavaggio delle mani in appositi punti hanno ridotto le infezioni nosocomiali dell’11%. Al Barbara Ann Karmanos Cancer Institute di Detroit, gli errori sanitari sono diminuiti del 30% dopo la riprogettazione delle medicherie, la riorganizzazione degli spazi destinati ai supporti medici e l’installazione di pannelli acustici per abbattere il rumore nei luoghi di lavoro.[3] Al St. Joseph’s Community Hospital di West Bend (Wisconsin), nell’ambito del riammodernamento dell’edificio secondo più moderni criteri di sicurezza, la terapia intensiva, il pronto soccorso, la radiologia e la chirurgia d’urgenza sono stati posizionati sullo stesso piano onde ridurre al minimo gli spostamenti dei pazienti in condizioni critiche.[4] All’ospedale pediatrico Mayer di Firenze, allo scopo di evitare l’interruzione del personale sanitario durante la preparazione e la somministrazione della terapia farmacologica (fattore predisponente gli errori in terapia), si è proceduto ad una migliore organizzazione degli spazi e delle medicherie, individuando all’interno del reparto alcune zone che, in relazione a tale compito, apparivano più “tranquille” e quindi a minor rischio di interruzioni, determinando cosi una riduzione del rischio sanitario per i piccoli pazienti.[5] Secondo i risultati di una recente ricerca condotta in Michigan, alcune caratteristiche delle camere d’ospedale, come la vista dalla finestra e la distanza da una postazione infermieristica, sono in grado di influenzare gli esiti clinici dopo l’intervento chirurgico.[6]
Anche la pandemia da COVID-19 dovrà essere un’occasione per ripensare la progettazione degli ospedali. Nel prossimo futuro dovremo immaginare ospedali architettonicamente studiati per far fronte a questo genere di eventi situazioni, che purtroppo si prevede possano essere in futuro più frequenti che in passato. Occorre ripensare spazi, percorsi e impianti degli ospedali perché siano più efficaci nel contrastare le epidemie/pandemie ma anche le infezioni correlate all’assistenza, ad esempio prevedendo la costruzione di camere singole per i pazienti, come avviene già in molti paesi del mondo.[7] Tanto per fare un esempio, il Regno Unito ha preso l’impegno di costruire o ristrutturare d’ora in poi tutti gli ospedali con il 100% di stanze singole.[8] Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera l’edilizia ospedaliera un cardine della preparazione a future possibili pandemie suggerendo quale possibile migliore soluzione la costruzione di stanze singole per i pazienti.[9]
In un altro articolo abbiamo visto l’importanza dell’umanizzazione delle cure (link).
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BIBLIOGRAFIA
[1] Decreto 2 aprile 2015 n. 70. Standard qualitativi ospedalieri
[2] Donaldson L., Ricciardi W., Sheridan S., Tartaglia R. “Editors Textbook of Patient Safety and Clinical Risk Management”. Ed. Springher, 2020
[3] Dickerman KN, Barach P, Pentecost R. (2008) “We shape our buildings, then they kill us: why healthcare buildings contribute to the error pandemic”. World Hosp Health Serv. 2008;44(2):15-21
[4] Reiling JG, Knutzen BL, Wallen TK et al. “Enhancing the traditional hospital design process: a focus on patient safety”. Jt Comm J Qual Saf 2004. 30(3):115-24
[5] Frangioni G., Biermann K. P., Di Pede M. et al. “L’esperienza applicata in Pediatria: la prevenzione degli errori da interruzioni al Meyer”. Rivista “We people”, n. 4/2017. Pagg. 6-13
[6] Mead MJ, et al. “Evaluating Mortality and Hospital Room Design after High-Risk Inpatient Surgery“. Scientific Forum, American College of Surgeons Clinical Congress 2022
[7] G. Banchieri, M. Dal Maso, M. Ronchetti, A. Vannucci. Il Covid, il Pnrr e l’ospedale “flessibile”. Articolo pubblicato sul portale di informazione sanitaria Quotidianosanità il 16-02-2022 (link)
[8] Laura Stabile. “Ospedali, ecco perché le stanze devono essere singole“. Articolo pubblicato sul portale di informazione sanitaria Quotidianosanità il 23-01-2024
[9] World Health Organization. “Hospitals of the future. A technical brief on re-thinking the architecture of hospitals“. 2023 (link)