Il Governo clinico è un sistema che valorizza il ruolo e la responsabilità di tutti gli operatori sanitari per assicurare la qualità e la sicurezza delle prestazioni attraverso l’uso efficiente delle risorse
La sicurezza dei pazienti è uno dei fattori determinanti la qualità delle cure e pertanto è uno degli obiettivi prioritari che il Servizio Sanitario Nazionale si pone. Nel corso del tempo però gli strumenti tradizionali di gestione delle organizzazioni si sono dimostrati insufficienti a garantire adeguati livelli di sicurezza, come dimostra il numero sempre più alto di eventi avversi denunciato dai cittadini. Di conseguenza si è cercato di attuare un processo di modernizzazione del sistema sanitario adottando sistemi di gestione più sicuri ed efficienti, come quello denominato del “Governo clinico”, di derivazione anglosassone, di cui parliamo in questo articolo.
Il concetto di Governo Clinico (Clinical Governance) nasce alla fine degli anni ’90 nel Regno Unito ed è stato introdotto nell’ambito del National Health System (il Servizio Sanitario inglese) proprio in risposta al problema della malpractice sanitaria.
In Italia i primi accenni al Governo Clinico sono contenuti nel DPR del 14 gennaio 1997 e nel Piano Sanitario Nazionale 2006/2008 mentre l’ultimo riferimento è contenuto nel decreto relativo agli “Standard Qualitativi e di Sicurezza delle Strutture Ospedaliere” dove si afferma che “E’ necessario promuovere ed attivare standard organizzativi secondo il modello di governo clinico (Clinical Governance), per dare attuazione al cambiamento complessivo del sistema sanitario e fornire strumenti per lo sviluppo delle capacità organizzative necessarie a erogare un servizio di assistenza di qualità, sostenibile, responsabile, centrato sui bisogni della persona”.[1]
Ma in cosa consiste il Governo Clinico? Il Governo Clinico non è, come potrebbe far pensare l’infelice traduzione dall’inglese, il “governo dei clinici”. Il Governo clinico è un sistema che valorizza il ruolo e la responsabilità di tutti gli operatori sanitari per assicurare la qualità e la sicurezza delle prestazioni attraverso l’uso efficiente delle risorse, con lo scopo di ottenere i migliori risultati possibili in termini di salute.[2] L’obiettivo che si pone è quello di assicurare la prestazione più sicura e con il miglior esito in base alle conoscenze disponibili, con il minor consumo di risorse e il minor rischio di danni conseguenti al trattamento sul paziente.[3]
L’efficacia del Governo Clinico è condizionata dalla sua capacità di diffondersi a tutti i livelli dell’organizzazione sanitaria. La conoscenza da parte degli operatori sanitari delle tecniche e degli strumenti del governo clinico diventa quindi fondamentale per il suo funzionamento. Tale obiettivo si può raggiungere attraverso un’adeguata formazione e aggiornamento dei professionisti.
Cardine del Governo Clinico è il risk management. Purtroppo ancora oggi la gestione del rischio clinico (risk management) è legato all’applicazione di strumenti di analisi a posteriori dell’errore per appurare principalmente le cause che lo hanno originato mentre si dovrebbe soprattutto cercare di prevenire gli eventi avversi e le loro conseguenze negative. Infatti ricercare la causa degli errori sanitari è certamente importante ma ancor più importante è prevenirli o prevenirne il ripetersi. Studi recenti hanno permesso di osservare che il numero di eventi avversi prevenibili che avvengono durante il ricovero corrisponde a circa la metà del totale degli eventi avversi.[4] Poiché la prevenzione costituisce uno degli ambiti fondamentali del governo clinico, essa deve rappresentare un elemento essenziale della formazione.[5]
Nel Governo clinico diviene fondamentale il monitoraggio dei risultati al fine di comprendere se gli interventi e le prestazioni erogate siano state appropriate e rispondenti alle esigenze espresse dai pazienti.
Altri strumenti importanti del Governo Clinico, oltre quelli già menzionati, sono i seguenti:
- assumere una logica di sistema evitando, in caso di errore, di focalizzarsi solo sulle condotte individuali
- tenere conto degli stimoli e feedback provenienti dai pazienti
- ricercare un continuo miglioramento della qualità
- curare il benessere sui luogo di lavoro (Benessere Organizzativo)
- valorizzare la comunicazione interna ed esterna
- adottare linee-guida e protocolli diagnostico-terapeutici basati sulla medicina delle evidenze (sia relativamente alla medicina che al nursing)
- introduzione dell’audit clinico
- gestione dei reclami e del contenzioso (richieste risarcimento danni).
In un altro articolo abbiamo parlato di uno degli strumenti principali del Governo clinico: l’Audit clinico (qui).
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BIBLIOGRAFIA
[1] Ministero della Salute. Decreto ministeriale n. 70 del 2 aprile 2015 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”. Punto 5.2
[2] Department of Health, NHS Executive. Information for health: an information strategy for the modern NHS. 1998
[3] Ministero della Salute. Piano sanitario Nazionale 2006-2008. Pagg. 54-55
[4] Ubezio M. et al. “Principi di risk management nei servizi sanitari e socio-sanitari”. Maggioli Editore, 2013, pag. 46
[5] Ministero della Salute. “La Formazione per il Governo Clinico”. Aprile 2013, pag. 20