John Snow e Florence Nightingale furono tra i primi studiosi ad applicare il metodo scientifico in sanità
Gli studi di John Snow e Florence Nightingale a metà ottocento sono universalmente riconosciuti come “classici” del metodo scientifico, per l’ingegnosità delle osservazioni e per la modernità dell’impostazione metodologica. Vediamone brevemente i punti essenziali.
John Snow e la nascita dell’epidemiologia
Nel 1848 Londra era una città di 2 milioni e mezzo di abitanti ed era la capitale del più grande impero della storia. Quell’anno, proprio da una colonia dell’impero, l’India, era arrivato il colera. Per i medici dell’ottocento l’epidemia di colera era causata dai “miasmi” ossia delle sostanze provenienti da materiali organici in decomposizione, sporcizia, rifiuti, o acque sporche che in certe condizioni atmosferiche si sprigionavano nell’aria e venivano inalati dalle persone insieme ai cattivi odori.
John Snow (York, 15 marzo 1813 – Londra, 16 giugno 1858) era un medico ed uno dei primi anestesisti dell’epoca. Come vedremo egli scoprì la vera causa dell’epidemia dando il via ad una rivoluzione molto importante per la storia della medicina.
Nonostante le conoscenze mediche a quel tempo fossero assai più limitate di quelle odierne si sapeva che il colera colpiva l’apparato digerente provocando profuse evacuazioni con perdita di acqua e sali. Snow si chiese perché, se il colera era veramente trasmesso dai “miasmi”, non venisse colpito l’apparato respiratorio. La sua prima intuizione fu che esistesse un “veleno” che entrava nella bocca, che non si vedesse e non si sentisse e fosse nascosto al gusto e all’olfatto. Intuì che questo “veleno” potesse trovarsi nelle feci degli ammalati e che potesse trasmettersi da persona a persona soprattutto nelle case dei poveri perché più affollate e più sporche.
In quel periodo erano già relativamente diffusi nella città i servizi igienici dotati di acqua corrente, e, fin dal 1830, erano stati messi in funzione i primi impianti fognari. L’acqua veniva portata alle abitazioni attraverso una fitta rete gestita da alcune aziende private. Ogni azienda ampliava a propria discrezione la sua rete, anche in concorrenza con altre aziende, e quindi si era venuta a creare una sovrapposizione di reti idriche tale che lo stesso quartiere, od anche lo stesso edificio, era sovente servito da due o più società. Snow venne a sapere che in una via di Londra c’erano state vittime quasi solo su un lato della strada dove l’approvvigionamento dell’acqua era inquinato dal contenuto di una fogna aperta. Questo gli fece avere una seconda importante intuizione: cioè che questo “veleno” viaggiasse nell’acqua che era stata contaminata dalle fognature dove finivano le evacuazione dei malati.
John Snow pubblicò i risultati delle sue osservazioni ma vennero accolte freddamente dal mondo scientifico e caddero nel vuoto, alla stregua della miriade di altre idee, per lo più prive di fondamento scientifico, che a quel tempo si propagavano in occasione di ogni epidemia di colera. Capì che ci voleva ben altro per provare la sua ipotesi. L’occasione arrivò nel 1852 quando una delle due ditte che rifornivano la zona sud di Londra, la Lambeth, spostò le proprie prese d’acqua fuori città dove l’acqua era molto più pulita mentre l’altra ditta, la Southwark & Vauxhall, continuò invece a rifornirsi dal Tamigi proprio dove scaricavano diverse fogne. Preparò una mappa dove segnò in rosso i quartieri che ricevevano l’acqua della prima ditta mentre in verde quelli dell’altra. Completati i dati vide che nella zona rifornita dalla ditta che prendeva l’acqua in piena città c’erano state 114 vittime ogni 100.000 abitanti mentre nella zona rifornita dalla ditta che prendeva acqua pulita nessuna vittima. Su tanti casi l’unica vera differenza era l’approvvigionamento d’acqua e non poteva essere una coincidenza. I dati dimostravano con sufficiente chiarezza che l’acqua della Southwark & Vauxhall era una causa importante della malattia. Al contrario la mortalità nelle abitazioni servite dalla Lambeth, a seguito dello spostamento a monte del punto di raccolta dell’acqua, era nulla.
Nel gennaio del 1855 Snow pubblicò i suoi risultati ma di nuovo non venne ascoltato. Nel 1857, quando John Snow morì, erano ancora tutti convinti che il colera fosse provocato dai “miasmi” dell’aria.
Snow anticipò di 32 anni la “scoperta” del batterio agente del colera (Vibrio cholerae) e di un decennio la dimostrazione, avvenuta ad opera di Pasteur, che organismi viventi microscopici sono causa di epidemie. Quasi tre secoli dopo Galileo, Snow aveva finalmente portato il metodo scientifico anche nella medicina. Incredibilmente bisognerà attendere altri 100 anni dopo la sua morte perché questo metodo si estenda anche alle altre branche della medicina per scoprire la causa di una malattia o per provare l’efficacia di una cura.
Gli studi di John Snow sono oggi universalmente riconosciuti come un “classico” nella storia dell’epidemiologia. A lui è intestato il “John Snow College”, nella città inglese di Stockton on Tees.
Florence Nightingale e la nascita dell’infermieristica moderna
Florence Nightingale è considerata la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. Nata a Firenze nel 1820 da una ricca famiglia inglese, ancora giovanissima, contro il volere dei genitori, annuncia di volersi dedicare alla cura dei malati e degli indigenti. Nel 1854, insieme ad altre infermiere volontarie, parte per prestare la sua opera in Crimea dove è in corso la guerra contro l’impero russo da parte di un’alleanza di stati europei. Diventa cosi influente e famosa in patria che le viene assegnato l’incarico di redigere il rapporto finale di una commissione sulla sanità nell’esercito. Il rapporto sarà alla base di una vera e propria rivoluzione nel settore. Riceve donazioni, con cui fonda la prima scuola per infermiere in Inghilterra. a Londra. Diventa nota in America dove viene chiamata per diffondere i suoi principi. Muore il 13 agosto 1910.
L’episodio della guerra di Crimea
La Nightingale fu inviata durante la guerra di Crimea al Barrack Hospital, l’Ospedale di Scutari, dove la mortalità era elevatissima. Analizzò statisticamente al suo arrivo i dati sulla mortalità tra le truppe britanniche rilevando che i decessi costituivano il 42,7% dei ricoverati. Il primo confronto che la Nightingale realizzò fu quello fra l’ospedale di Scutari e i soldati che venivano invece presi in cura nell’ospedale da campo, poiché giudicati troppo gravi per essere trasportati fino a Scutari; fra i soldati intrasportabili la mortalità era del 2,7%. Tale dato evidenziava che le ragioni dei decessi dovevano essere ricercate nell’organizzazione assistenziale presente nell’ospedale di Scutari. Dopo l’introduzione dei suoi provvedimenti (aumento di spazio, migliori alimenti, pulizia, lavaggio della biancheria, introduzione di utensili per mangiare, ecc.) la mortalità si ridusse al 2,2%.
Florence Nightingale quindi, confrontando la mortalità dei soldati del proprio ospedale al momento del suo arrivo con quella dei soldati non trasferiti all’ospedale di Scutari, poiché giudicati in condizioni troppo gravi per poter affrontare il viaggio, giunse alla conclusione che le morti non erano tanto dovute alle ferite quanto alle cure e alle cattive condizioni igieniche in cui versava l’ospedale. Ciò costituisce un perfetto esempio dell’applicazione del metodo scientifico in sanità: aveva osservato un fenomeno con attenzione, aveva formulato un’ipotesi molto precisa, aveva raccolto dati sufficienti e aveva quindi verificato se i dati sostenevano la sua ipotesi oppure la smentivano.
La Nightingale fu anche valente statistica. Inventò un tipo di grafico che si chiama diagramma polare o “Nightingale rose diagram”, grazie al quale riuscì a comunicare in modo accessibile la correlazione tra gli interventi sanitari e il tasso di mortalità nell’ospedale da campo.
Il suo approccio metodologico, l’uso e la comparabilità dei dati, lo sviluppo di nuovi strumenti di analisi fanno di Florence Nightingale, al pari di John Snow, uno dei precursori del metodo scientifico in sanità.
In un altro articolo abbiamo parlato del “decalogo” di Karl Popper contro gli errori sanitari (qui).
Siamo anche su Facebook (qui). Puoi condividere questo articolo attraverso i pulsanti che trovi in basso.
BIBLIOGRAFIA
http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/storia/colera.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/John_Snow_(medico)
Cosmacini. L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi. Ed. Laterza
Pazzini. Il pensiero medico nei secoli. Società Editrice Universo
Neuhauser D. Florence Nightingale gets no respect: as a statistician that is. Qual Saf Health Care 2003; 12: 317
Il Post. “Storia di Florence Nightingale, icona femminista e prima infermiera moderna” (link)
Aurine Cremieu. “Florence Nightingale, La prima infermiera“. Film-documentario, 2023