La somministrazione intranasale con Fentanyl è sempre più utilizzata in emergenza per la riduzione del dolore. Vediamo cos’è e come funziona
Il dolore è uno dei sintomi più comuni in emergenza, tuttavia non sempre viene fornita ai pazienti un’adeguata e tempestiva analgesia. Ciò contrasta con la Legge 38/2010 che obbliga gli operatori sanitari alla cura del dolore che è a pieno titolo il quinto parametro vitale nella documentazione clinica.[1]
Molti farmaci che vengono somministrati endovena (e.v.) possono essere somministrati anche per via intranasale. Questa via di somministrazione garantisce una rapida distribuzione delle molecole direttamente nel torrente ematico, perchè le mucose presenti all’interno delle cavità nasali sono riccamente vascolarizzate. Poi, il diretto contatto col sistema nervoso centrale ed il liquido cerebrospinale determina un rapido passaggio del principio attivo anche a livello cerebrale.
I vantaggi pratici in emergenza sono molti: vengono eliminati i rischi legati a punture con aghi; non si perde tempo a reperire un accesso venoso; è indipendente dallo stato di coscienza del paziente; è possibile praticare analgesia anche su pazienti pesantemente vestiti (motociclisti, vestiario invernale); è utilizzabile su un paziente con un trauma stradale che deve essere ancora estricato; si adatta a situazioni di difficile gestione (es. pazienti agitati). Sono esclusi quei pazienti affetti da trauma del massiccio facciale con alterazione anatomica della piramide nasale ed emorragia cosi come sono esclusi i pazienti che per varie cause presentino epistassi.
Gli oppioidi sono i più potenti farmaci analgesici. Per la somministrazione per via intranasale le evidenze scientifiche suggeriscono, tra questi, il Fentanyl.[2] Il Fentanyl è un oppioide “forte”, circa 100 volte più potente della Morfina. La sua maggior potenza rispetto alla morfina è dovuta in gran parte alla sua elevata lipofilia. A causa di questo, può più facilmente penetrare nel sistema nervoso centrale. La sua azione è, in caso di necessità, prontamente reversibile con l’impiego dell’antagonista Naloxone.
Per migliorare l’area di mucosa investita del Fentanyl ed aumentarne l’assorbimento, riducendone la perdita dovuta all’ingestione, è raccomandato l’utilizzo di un atomizzatore (foto sotto), evitando l’istillazione goccia a goccia che si avrebbe con una normale siringa. .
La somministrazione intranasale di Fentanyl fornisce un rapido assorbimento, con raggiungimento dei livelli terapeutici entro 2 minuti).[3] La sua rapidità lo rende particolarmente utile nel trattamento del dolore nelle forme in cui si ipotizza un trattamento analgesico breve (per esempio, quando si deve ridurre una lussazione o una frattura scomposta).[4] Il Fentanyl si è dimostrato efficace anche nel trattamento del dolore pediatrico moderato, soprattutto nei bambini più spaventati. La rapida efficacia del Fentanyl intranasale potrebbe renderlo preferibile per il trattamento del dolore acuto anche in ambito preospedaliero.[5]
Considerato che la percezione del dolore è influenzata da molteplici fattori (culturali, sociali, età) è consuetudine utilizzare delle scale di valutazione del dolore al fine di misurare l’entità dello stesso. Una di queste è la scala di valutazione numerica NRS (Numeric Rating Scale) che si esprime con un punteggio che va da 0 (nessun dolore ) a 10 (dolore insopportabile). Ne scaturisce una divisione dell’intensità del dolore in lieve (1-4), moderato (5-6), grave (7-10). Il Fentanyl è indicato in presenza di dolore grave con punteggio NRS 7-10. Il dosaggio standard è di 1-2 mcg/kg, sia negli adulti che nei bambini.[6]
Prima di utilizzare un farmaco per via intranasale, è bene verificare che le narici siano libere da muco o sangue, che riducono la capacità di assorbimento della mucosa. Per la somministrazione il paziente deve essere sdraiato a 45 gradi e la siringa deve essere tenuta in posizione orizzontale (foto sotto). Il contenuto va spruzzato nelle narici avendo cura di somministrare metà dose del farmaco per narice.[7]
In un altro articolo abbiamo parlato dei “falsi miti” riguardo i farmaci oppioidi (link).
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BIBLIOGRAFIA
[1] Legge 15 Marzo 2010, n. 38 “Disposizioni per garantire l’accesso alle Cure Palliative e alla Terapia del Dolore”
[2] Imbriaco G, Gamberini G, Mostardini M. Et al. “Il trattamento del dolore nell’emergenza sanitaria preospedaliera”. Rivista Scenario, 3 (2009): 5-9
[3] Shepherd M., Baskett A. “Intranasal Fentanyl”. Starship Child Health, 2020 (link)
[4] Riccardi A. “Terapia intranasale: 3ª parte. Fentanyl e analgesici”. Sito web Empills, 9 Giugno 2016
[5] Savoia G. Coluzzi F., Di maria C. et al. “Italian Intersociety Recommendations (SIAARTI, SIMEU, SIS 118, AISD, SIARED, SICUT, IRC) on Pain Management in the Emergency Setting” (Raccomandazioni intersocietarie italiane sulla gestione del dolore in emergenza), Minerva Anestesiologica, giugno 2013
[6] Ibidem
[7] Shepherd M., Baskett A. “Intranasal Fentanyl”. Starship Child Health, 2020
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