Ancora oggi molte persone pensano che l’acqua di casa favorisca la formazione dei calcoli renali. In realtà, come emerge dalle evidenze scientifiche, si tratta dell’ennesima “leggenda metropolitana”, vediamo perchè
Il nostro organismo è formato principalmente da acqua. In età adulta l’acqua rappresenta il 55-60% del peso corporeo. La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo.
Alcune convinzioni sull’acqua molto diffuse sono solo false credenze da sfatare. Per esempio molte persone sono convinte che l’acqua di casa favorisca la formazione dei calcoli renali. Le motivazioni di questa credenza, come spesso accade, è da cercare nella leggenda metropolitana secondo il quale il calcare contenuto nell’acqua di rubinetto provochi danni alla salute. Non a caso l’acqua minerale in bottiglia è, in Italia, uno dei beni di consumo più venduti.
È bene invece sapere che la formazione dei calcoli, che sono per lo più costituiti da ossalato di calcio, non dipende dall’acqua ma è in buona parte dipendente da una predisposizione individuale o familiare. Anzi, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, è dimostrato che le acque ricche di calcio sono utili nella prevenzione della calcolosi renale mentre, viceversa, una carenza di calcio può aumentare il rischio di sviluppare questa patologia.[1] Questo perché i calcoli sono costituiti da ossalato di calcio, dove la sostanza problematica è proprio l’ossalato, e il calcio aiuta a ridurne l’assorbimento. Infatti, a livello dell’intestino l’ossalato, combinandosi con il calcio, diventa insolubile e viene espulso con le feci o viene degradato da alcuni batteri, riducendo la quota di calcio che può arrivare nel sangue e quindi ai reni.[2] Paradossalmente, pertanto, è proprio l’acqua ricca di calcio quella più raccomandata per la salute!
Il modo migliore per prevenire i calcoli renali è assicurarsi di bere molta acqua ogni giorno per evitare di disidratarsi, soprattutto in estate o dopo un’intensa attività fisica. Infatti, se si provvede ad un adeguato apporto idrico, è la stessa acqua che agisce meccanicamente “lavando” via i cristalli prima che questi possano depositarsi a formare microcalcoli che, col tempo, aggregandosi, vanno a formare i calcoli veri e propri.[3] La quantità di acqua da bere andrebbe calcolata in base all’età, al sesso, al peso, all’altezza, allo stile di vita, all’attività lavorativa ma anche a fattori esterni come la stagione e la temperatura esterna. Comunque, in genere, dai 14 anni in su, anziani inclusi, si dovrebbero assumere almeno 2 litri di acqua al giorno per le femmine e 2,5 litri per i maschi.[4] Anche frutta e verdura contengono acqua quindi il loro consumo contribuisce all’apporto idrico giornaliero. Un “trucco” di sicura efficacia per sapere quando bere è guardare il colore delle propria “pipì”: se è giallo chiaro significa che l’acqua nel nostro organismo è sufficiente, se di colore giallo scuro significa che è troppo concentrata e quindi bisogna bere.
In conclusione, non ci sono motivi validi per sostituire l’acqua del rubinetto con l’acqua in bottiglia. Consumare acqua di casa avrebbe benefici non solo per la salute ma anche per l’ambiente, in termini di riduzione di CO2 legata al trasporto delle bottiglie e al loro smaltimento. Inoltre la legge garantisce analisi costanti sull’acqua di rubinetto,[5] che è analizzata ed eventualmente trattata per rispettare 59 parametri,[6] al contrario di quanto accade all’acqua in bottiglia i cui controlli risalgono in molti casi a mesi se non anni prima (basta leggere l’etichetta). Oltre a questo, c’è la comodità di avere l’acqua sempre disponibile in casa, oltre al notevole risparmio economico.
L’Istituto Superiore di sanità ha messo a disposizione di tutti i cittadini un video e un sito dedicato (qui) con tutte le informazioni utili sull’acqua, dal punto di prelievo fino al rubinetto di casa. Non manca una sezione dedicata a smentire i principali falsi miti sull’acqua potabile, come quello di cui abbiamo parlato in questo nostro articolo.
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BIBLIOGRAFIA
[1] “L’acqua del rubinetto fa venire i calcoli?”. Sito web Istituto Superiore di Sanità, 14 marzo 2018
[2] Chen T, Qian B, Zou J, et al. “Oxalate as a potent promoter of kidney stone formation”. Front Med (Lausanne). 2023 Jun 5;10:1159616 (link)
[3] “L’acqua del rubinetto fa venire i calcoli?”. Sito web Istituto Superiore di Sanità, 14 marzo 2018
[4] Amati C. “Quanta acqua bere al giorno in base all’età per regolare il metabolismo“. Sito web Corriere della Sera, 22 marzo 2024
[5] “Bere l’acqua del rubinetto: credenze, vantaggi e benefici”. Sito web ACEA (link)
[6] Gabanelli M, Priante A. “Acqua da bere, i filtri per il rubinetto di casa servono davvero?“. Sito web Corriere della Sera, 25-09-2024